Con “sanità digitale” si intendono gli interventi di digitalizzazione del ciclo prescrittivo, l’aumento del tasso di innovazione digitale nelle aziende sanitarie e la realizzazione di un fascicolo sanitario elettronico del cittadino.
Tuttavia, secondo una ricerca il 53% dei medici generali comunica con i pazienti tramite Whatsapp e l’85% per email, e solo un medico su tre utilizza i fascicoli elettronici che offrono standard di sicurezza di gran lunga maggiori e che tutte le regioni italiane dovranno sviluppare entro il 2017.
In Italia la digitalizzazione del processo sanitario permetterebbe un risparmio pari a circa 20 miliardi e attraverso l’uso di prescrizioni digitali l’Italia risparmierebbe circa 2 miliardi. Tuttavia nel 2016 solo l’1,1% della spesa sanitaria italiana è stata utilizzata per la digitalizzazione, con una contrazione del 5% rispetto al 2015.
La spesa complessiva dell’Italia per la Sanità resta lontana dagli standard dei Paesi europei avanzati.
Nei paesi europei più avanzati i servizi digitali permettono di curare meglio e con più efficienza i pazienti, grazie a piattaforme on line e video collegamenti con i medici.
Il progetto di digitalizzazione della sanità e di uniformità agli standard europei richiederà quindi tempo ed investimenti, ma il guadagno sarà assicurato!
News realizzata in collaborazione con gli studenti dell’IISS Leonardo da Vinci nell’ambito del progetto di alternanza scuola – lavoro

In tutto il mondo, si stimano circa 400 milioni di persone affette da diabete. Per tenere sotto controllo il livello di zuccheri nel sangue, i pazienti sono sottoposti ad un regime alimentare ferreo, alla somministrazione di farmaci o iniezioni di insulina.
Diverse strade hanno però prodotto, ultimamente, risultati promettenti, anche se per adesso solo in studi su animali.
Un gruppo di scienziati, guidati dalla East China Normal University, ha condotto un esperimento importante, che apre alla possibilità di accertare i livelli di zucchero del sangue tramite delle cellule comandate dallo smartphone.
Il team di ricercatori ha creato cellule in laboratorio che producono insulina quando sono illuminate da una luce di intensità tra il rosso e l’infrarosso, chiamata con il nome di far-red.
Le cellule sono state inserite su dei materiali biocompatibili, caratterizzati dalla presenza di piccole luci led e sono state impiantate nei topi.
I risultati sono stati sorprendenti: gli scienziati sono stati in grado di controllare il livello di zucchero nei roditori diabetici, utilizzando lo smartphone e attivando in remoto le luci led. I ricercatori sono stati in grado di verificare l’insulina nei topi e raggiungere la concentrazione di zucchero ideale nel sangue.
Non si esclude dunque in futuro la possibilità di introdurre questo sistema nei pazienti diabetici ed inoltre l’idea di utilizzare cellule ingegnerizzate per rilasciare farmaci e sostanze curative, potrebbe trovare applicazione per gestire anche altre patologie.

La celiachia è una intolleranza alimentare molto frequente ed è caratterizzata, a livello intestinale, dall’accumulo di linfociti e da modificazioni della mucosa intestinale. È causata dalla cattiva digestione della proteina presente in vari cereali come l’orzo, il miglio e il frumento denominata glutine.
La celiachia e, in generale le allergie e intolleranze alimentari, sono molto fastidiose per chi ne soffre e non solo per i sintomi.
Infatti, quando si mangia fuori casa è spesso difficile essere sicuri che il piatto che si ha davanti sia davvero senza glutine. Fortunatamente, ancora una volta, la tecnologia assume un ruolo importante nella risoluzione dei problemi quotidiani.
Una start-up di San Francisco, fondata da due studenti che soffrono di celiachia, ha messo a punto una soluzione i-tech al problema della celiachia.
I due studenti hanno inventato uno scanner molecolare portatile per smartphone in grado di verificare, in maniera discreta, l’eventuale presenza di glutine nei piatti. Utilizzare questo dispositivo è molto semplice: si inserisce il cibo in una speciale capsula che contiene al suo interno alcuni reagenti. La capsula, collegata ad un dispositivo, restituisce un feedback sul cibo analizzato.
Sono inoltre numerose le app che permettono alle persone affette di celiachia di cercare supermercati, locali, alberghi e ogni altro tipo di struttura specializzate nella loro accoglienza.
Ancora una volta, quindi, la tecnologia ci viene in aiuto tanto da rendere la dieta senza glutine quasi più leggera!

News realizzata in collaborazione con gli studenti dell’IISS Leonardo da Vinci nell’ambito del progetto scuola – lavoro

L’University of California di San Francisco, in collaborazione con una start up, ha condotto uno studio che ha permesso la realizzazione di un’app chiamata Cardiogram che, installata su un dispositivo smartwatch, è in grado di riconoscere la fibrillazione atriale, una patologia cardiaca che porta a irregolarità nel battito, con il 97% di accuratezza.
Lo ha dimostrato uno studio presentato alla conferenza della Heart Rhythm Society, secondo cui la precisione non è ancora sufficiente a formulare una diagnosi, ma lo è per un primo screening.
Per lo studio sono stati reclutati 6000 utilizzatori, 200 dei quali avevano una diagnosi di fibrillazione atriale. Le differenze nelle misurazioni tra i due gruppi sono state usate per ‘insegnare’ allo smartwatch a riconoscere i segni della malattia.
“Almeno per qualche anno questo tipo di algoritmo non sarà sufficiente per fare una diagnosi di fibrillazione, ma sarà molto utile per fare uno screening, anche se poi la diagnosi avrà bisogno di una conferma con gli strumenti tradizionali”, ha affermato Greg Marcus, coordinatore dello studio.
Nonostante i risultati non siano ancora perfetti, pare comunque molto vicino il momento in cui la tecnologia sarà in grado di darci una grossa mano anche nel controllare in autonomia la situazione del nostro cuore.