• 8
  • Set
Author

La protezione dei dati sensibili negli studi medici

Negli studi medici vengono trattati dati personali sensibili e degni pertanto di particolare protezione. Questi dati devono essere gestiti con grande senso di responsabilità, in particolare dotandosi dell’adeguata tecnologia.
Spesso le interfacce e gli apparecchi degli studi medici denotano infatti gravi lacune per quanto riguarda la protezione dei dati.
Il 25 maggio 2018 entrerà in vigore il nuovo Regolamento UE 2016/679 sulla protezione dei dati che riguarderà la protezione delle persone fisiche in relazione al trattamento dei dati personali, nonché alla loro libera circolazione.
Cosa deve fare il medico nel suo studio?
Il primo e più importante adempimento che il medico è tenuto ad ottemperare è la raccolta del consenso previa informativa sul trattamento dei dati personali. Il medico informa il proprio paziente su quali dati avrà necessità di raccogliere per un efficace rapporto terapeutico e, chi, oltre a lui, verrà a conoscenza di questi dati.
Il medico dovrà precisare se intende usare i dati del paziente per partecipare ad una ricerca scientifica e acquisire un ulteriore consenso specifico.
Se il medico, nel proprio studio, si avvale di personale di segreteria e/o ragioniere e/o commercialista, deve redigere una formale lettera di incarico al trattamento dei dati sanitari al personale di segreteria, che si deve attenere alle istruzioni impartite dal medico titolare dello studio.
Il medico deve fare in modo che durante la sua quotidiana attività professionale i dati sanitari dei propri pazienti siano utilizzati, conservati e in definitiva trattati in modo adeguato. I computer devono essere protetti da una password alfanumerica, da un software antivirus, anti-malware e, se è connesso ad internet, anche da un firewall. Infine deve essere previsto un salvataggio periodico dei dati da poter utilizzare in caso di emergenza.