• 11
  • Ago
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I big data per il monitoraggio delle epidemie

Come in tutti gli ambiti, anche in quello sanitario la tecnologia può fornire un valido supporto per contribuire a risolvere problemi più o meno gravi.
I ricercatori, infatti, sostengono che i big data siano in grado di fornire spunti davvero importanti per sostenere la lotta contro le malattie infettive.
Ad esempio si sfruttano i dati satellitari rilevati dai ricercatori durante il monitoraggio delle tempeste di vento per analizzare la connessione di questi fenomeni atmosferici con i virus aerei che si trasmettono più facilmente in ambienti polverosi.
Nel caso dell’epidemia di ebola, verificatasi nel 2014, attraverso il monitoraggio dei big data fu creata un’applicazione che aggregava i dati relativi ai livelli di infezione e ai tassi di mortalità. L’applicazione dava la possibilità di visualizzare i numeri dei decessi in ciascuna regione, determinare il trend di diffusione e monitorare l’efficacia delle varie misure di prevenzione che furono adottate.
Anche le piattaforme dei social network o di internet sono entrati ufficialmente in medicina, per monitorare l’evoluzione di una malattia infettiva (l’influenza per esempio) o la condivisione delle sperimentazioni cliniche in atto.
Il monitoraggio dei big data garantisce che le risorse siano allocate in modo rapido, nel posto giusto e al momento giusto per somministrare le cure adeguate.
La tecnologia, dunque, non fornisce una vera e propria cura ma può essere di grande aiuto nella diagnosi precoce o, addirittura, nella prevenzione della diffusione della malattia stessa.